Le inquietudini del mio primo bacio
e poi le affascinanti scoperte intime
i primi turbamenti
quei peccati d'una età che non torna più
scomparsa per sempre.
E tu sorellina timida timida
ed io fratellino impacciato e buffo,
tra sguardi e silenzi
ci spiavamo dentro l'anima,
imparavamo ad amare.
Provo con la fantasia
a tornare bambino insieme con te
nella poesia di quel nostro magico mondo.
Cerco invano
di ricreare quegl'innocenti momenti intensi,
mi ritrovo il fantasma d'un uomo
già inesorabilmente invecchiato.
Quelle due giovani creature
ora son come cristalli di ghiaccio d'un viso d'inverno.
Quell'antica primavera
è ormai neve e gelo.