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NOSTALGIA

Le inquietudini del mio primo bacio
e poi le affascinanti scoperte intime
i primi turbamenti
quei peccati d'una età che non torna più
scomparsa per sempre.
E tu sorellina timida timida
ed io fratellino impacciato e buffo,
tra sguardi e silenzi
ci spiavamo dentro l'anima,
imparavamo ad amare.
Provo con la fantasia
a tornare bambino insieme con te
nella poesia di quel nostro magico mondo.
Cerco invano
di ricreare quegl'innocenti momenti intensi,
mi ritrovo il fantasma d'un uomo
già inesorabilmente invecchiato.
Quelle due giovani creature
ora son come cristalli di ghiaccio d'un viso d'inverno.
Quell'antica primavera
è ormai neve e gelo.

 

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • Rosarita De Martino il 08/11/2015 17:13
    Fa tenerezza questo ricordare l'innocenza infantile che tuttavia riappare come luce di speranza. Un saluto poetico. Rosarita
  • Aldo Occhipinti il 06/09/2008 00:45
    bella lirica. è sempre una bella avventura, sognare e ricordare... antichi momenti di una dolcezza gustata e che mai più potrà essere. Piacevole.
  • Ugo Mastrogiovanni il 15/09/2007 10:25
    Già nelle sue note caratteristiche Claudio sostiene di amare la solitudine e in questi versi lo conferma. Solitudine non significa disprezzare la compagnia ma ricerca di concentrazione, quella necessaria per scrivere i suoi libri.
  • Lady No il 14/09/2007 21:59
    Il "nessuno" era solo un'aggiunta al "nulla" da perdere. Avevo già espresso tutto nella prima frase.
    Comunque hai centrato il punto, perché in particolare mi riferivo proprio al problema di causare dolore. Questo a me è successo quando ho voluto "agire da libera" anche se non ero "libera di agire", perché amavo qualcuno e, soprattutto, qualcuno amava me.
    Lady No
  • Aniello Nello De Vivo il 14/09/2007 20:02
    il problema non è solo soffrire per sentimenti diretti cme perdere una persona, ma anche per sofferenze indirette o empatiche; come il fatto che un apersona può soffrire per te
  • Anonimo il 14/09/2007 19:54
    Anche se non condivido il messaggio della poesia, rispetto la tua opinione e mi complimento per l'essenzialità espressa con semplicità.
  • Lady No il 14/09/2007 19:52
    L'amore e l'amicizia ci vincolano perchè ci obbligano a considerare gli altri nelle nostre scelte. Siamo veramente liberi quando non abbiamo nulla (e nessuno) da perdere.
    Paradossalmente forse siamo liberi solo nella morte.
    Condivido il tuo pensiero.
    Ciao, LadyNo
  • Aniello Nello De Vivo il 14/09/2007 11:59
    forse la solitudine è libertà, perchè non ci sono legami che ti legano; è non mi riferisco solo a legami amorosi, e ne solo a legami attivi.
  • laura cuppone il 14/09/2007 00:00
    ognuno è libero, a mio parere, appunto, di considerare la propria libertà come meglio crede..
    tu la identifichi nella solitudine...
    io, per esempio, al contrario, nella "prigione d'amore per me, per gli altri... talvolta mi sento più libera che mai...


    ti senti davvero libero se sei solo, soltanto se la tua libertà è solitudine..
    ma non è detto che la solitudine sia, per contro, la vera libertà...
    vabbè, spero di essermi spiegata..
    ciao L
  • Cinzia Gargiulo il 13/09/2007 20:44
    Sei sicuro che per essere veramente libero sia necessario stare solo? Io penso che la libertà sia una nostra condizione interiore. c'è chi la raggiunge e chi no... Tuttavia bravo per aver detto in poche righe ciò che senti...
  • Cinzia Gargiulo il 13/09/2007 20:44
    Sei sicuro che per essere veramente libero sia necessario stare solo? Io penso che la libertà sia una nostra condizione interiore. c'è chi la raggiunge e chi no... Tuttavia bravo per aver detto in poche righe ciò che senti...

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