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Lacrime

Partire a poi tornare
per scoprire il punto di mezzo

Linea che si fa tonda nella forma dell'emozione

L'assenza precisa della definizione
S'erpica sull'onda alta che cavalca
lacrime sciolte in tanto riso
scosse e mosse
d'odori di gelsomini in vino che scorre

Linde lenzuola, condite di dolci
leccate fra le dita

Melone dal color del sole,
pelle di velluto ed occhi lucidi
lacrimi che non danno solo
il problema, ma la risposta di liberazione

Ammettere che il muro dei rifiuti non
è protezione, ma ostacolo a ciò che poteva arrivare
e la gentilezza che è così poco vissuta

Pazienza e premura
che s'esprime nell'atto riflesso del sesso
a dispetto del canto delle carezze, arrese del dopo
e l'alba ancora di baci in mano
nella ruvidezza di uno sfregamento di dita
e perdersi negli assiomi fatti dei nostri odori
in compensazioni delle reciproche concave zone
e più la ricevere, come nella fiaba d'Alice
il regalo di non compleanno

Distratto da una lacrima che scende
nonostante tutto e
ancora che non da aliti alla partenza
senza parole, ma piena di fatti
guida dallo sguardo di nebbia
e momenti di esteticità nel non riconoscersi più
zona trascinata disconosciuta
e non sapere e vedere il perché no
trasudati piccoli perché
lacrime che scendono a dispetto
a dir il loro vero
del mio io nell'adesso disconosciuto
senza sapere parlare

Ogni volta disfare e poi rifare
del me accessibile e morbido
ma non certo evidente
ma rincorso e riconosciuto nel cuore.

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 03/03/2014 18:11
    Un verseggio che evince quanto dato come titolo... Riflessiva la quartina di chiusa...

2 commenti:


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