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Il cerchio e la croce

Anni di gioventù sulle ali del vento
Sfidando i contrari sulla via maestra
Trovando barriere sul filo dell’orgoglio
E dignità che certo pensieri grigi non meritano

Non meritano i vinti, ora sul piedistallo
Né i vincitori della truffa nel tempo
Non lascerò mai più la lunga lotta al lamento
Né voglia e coraggio del me fu giovane guerriero

Guerriero per incoscienza o “solo” per un’idea
Idea di spirito e uomini, vinta oramai dai ricordi
Trasformata per l’oggi da servi in lieta apatia
Anestetizzando passioni e dimenticando bandiere

Sui quali sfondi rossi c’e ancora il cerchio e la croce
Su funesta via, viaggianti e uniti per sempre
Perché non vada mai persa questa radiosa utopia
Tra l’indistinto e la folla, in un manifesto al niente.

 

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18 commenti:

  • Luigi Lucantoni il 04/11/2007 02:10
    non dire falsa testimonianza o io pronuncio il nome di nessuno invano.
  • Luigi Lucantoni il 04/11/2007 01:42
    Caspita mi sento illuminato!!!
    Buona sera!!!!
  • Luigi Lucantoni il 04/11/2007 01:36
    non dicevo a te
  • Luigi Lucantoni il 04/11/2007 01:30
    Infatti il fanatismo è gestito dai qualunquisti
  • Federico Magi il 04/11/2007 01:21
    Grazie Musa, a maggior ragione per il diverso sigillo che porti. Lontanissimo dal mio ma hai ragione, il nulla ideale è il male assoluto del nostro tempo.
  • Luigi Lucantoni il 04/11/2007 01:20
    non confondiamo le idee con gli ideali.
  • Federico Magi il 11/10/2007 16:13
    La croce celtica in Italia è stata introdotta, come simbolo politico, dalle organizzazioni giovanili missine. A quel simbolo mi rifaccio, Lisa, nellla mia rievocazione. E da li che vengo e certo non lo rinnego, anzi. Ne sono orgoglioso, per molti versi, pur essendo da sempre un anarchico (ancorchè di destra, per semplificazione). Più in generale credo che sia stata una stupidaggine equiparare i simboli, Lisa, la croce celtica stilizzata la porto al collo da quando ero adolescente: è per me un talismano inseparabile. Più in generale credo che paesi che s'appellano come democratici non possano fare il processo alle intenzioni né proibire simboli di alcun genere. La libertà d'opinione è d'espressione dovrebbe essere un fondamento del pensiero democratico. Se dovessimo proibire tutti i simboli sotto i quali si è generato orrore dovremmo fare tabula rasa: e penso alla croce di Cristo e alla falce e martello, ad esempio, ma non solo.
  • Federico Magi il 10/10/2007 23:54
    Rispondo a Pablo e Luigi. Si è la croce celtica, che più che altro evoca - nella fattispecie - un simbolo d'impegno politico della mia prima giovinezza. Pertanto qui quasi trascende il significato assoluto di ciò che rappresentava per noi ragazzi dell'allora Fronte Della Gioventù. Oggi non voto più né faccio politica, come molti italiani non mi sento più rappresentato, ma rivendico gli ardori di quel tempo e di quell'eta, in opposizione al nulla che oggi - da destra e da sinistra - ci rappresenta. Il commento di Pablo è in effetti calzante, la bandiera è più che ammainata, ahimé, a prescindere da quale fosse (tutte le bandiere sono ammainate, è una triste evidenza).
  • Luigi Lucantoni il 06/10/2007 18:13
    Indubbiamente parlavi della croce celtica. O sbaglio?
    A me i simboli mi hanno sempre affascinato ma ho imparato ad isolarli e comprendere i loro limiti.
    Qualunque figura può assumere infiniti significati e quindi assecondare un ideale.
  • laura cuppone il 16/09/2007 17:28
    non ne voglio fare un commento pro o contro, ne demagogia politica perchè forse sarei in grado, visto l'argomento, di scivolare in polemiche inutili...
    ammiro sempre chi ha un alto ideale e chi insegue il bene comune...
    non mi reputo marchiata da nesun simbolo, nè colorata di nessun colore...
    l'utopia è un utopia, credo!!!
    ovvero... ciò che si insegue talvolta finisce per inseguire noi... e si perde il senso della verità, dell'origine... dell'idea forse.
    opinione personale
    forse errata..
    forse no
    solo personale...
    ciao L

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