Quello che non ti ho detto
l'aria
l'ha rubato per legarlo
alla polvere della luna.
Non guardare il riflesso degli stagni,
ti ingannano le mie melanconie.
Ascolta invece la brezza che sussurra
nelle stanze del mattino
e sentirai le ragioni del mio cuore.
Quello che non ti ho detto
il fuoco
l'ha consumato nel suo abbraccio
e l'ha ridotto alla nuda verità.
Non ascoltare il vento che soffia
sui ghiacci azzurri di Nettuno,
ti ingannano le mie debolezze.
Ravviva invece la fiamma sul palmo della mano
e soffrirai per le scintille del mio cuore.
Quello che non ti ho detto
la terra
di Maggio l'ha raccolto nel suo grembo
per intrecciarlo alle radici del glicine.
Non farti abbagliare dal fuoco incandescente
che risale dal ventre delle montagne,
ti ingannano le mie intemperanze.
Accosta invece il quarzo alla tua guancia
e rabbrividirai al contatto col mio cuore.
Quello che non ti ho detto
il mare
l'ha catturato e ne ha fatto una perla
per il diadema dell'aurora.
Non seguire le orme nei campi di grano,
ti ingannano la mia instabilità e le mie paure.
Porta invece alle labbra
un dito bagnato nell'oceano e scoprirai
il sapore dolce-amaro del mio cuore.