Anime morte
Fanali piovosi
ci frantumano l'anima
in un quadro cubista;
la noia c'impiglia
nella luce bianca dei lampioni:
sembriamo bicchieri capovolti
nell'angolo di un bar.
Il silenzio ci scruta
come una sfinge
e propone l'enigma
del solito teschio:
essere o non essere
fa differenza?
Tra poco
uomini grigi
ammucchieranno le immondizie
di questa Babele moderna,
il vento mescolerà
smog e catrame;
forse si spalancherà una porta
e il sole entrerà
col suo riso di scherno:
la sopravvivenza
ci peserà sulle spalle
come una bisaccia.