Perché mi bussate alle tempie
terribili morti dai volti gentili?
Che cosa può fare il mio tempio di carne
È piccolo e goffo non regge uno scontro.
Perché emergete ogni volta
cambiando l'idioma e la terra?
Sempre lo stesso sangue,
sempre lo stesso orrore!
Vi vedo, vi sento, vi caccio arrabbiata.
Non è colpa mia! mi sembra di dirVi.
Ma siete pensieri, aria, immagini rarefatte
di volti gentili, di barbe imberbi.
Capisco che cosa mi dite.
Sento il vostro Urlo urlato,
e un brivido sordo m'avvolge l'udito
e un'impotenza penosa
non erige il pene della vittoria,
che floscio s'accascia di lato,
come vidi a mio padre
nel suo letto di morte.