Piedi, stivaletti, tacchi a spillo...
calpestano la fretta
rincorrendosi e rincorrendo
oasi di banche
e isole di cultura.
Si sorpassano
si incrociano
si sincronizzano.
Ordinati
eleganti
lussuosi.
Ecco che dolci corde di chitarra
scandiscono le movenze
ora fatte lente,
ritmche
per poi divenire confuse
dissonanti
sognatrici
ingenue
adolescenti.
"Un'amore che nasce un'estate che muore"
a tutta gola.
Fa da scudo di timidezza
un bianco sorriso di latte
che si mescola col caffè amaro del chiodo
indossato non per coprirsi
ma per definirsi,
scomposto, sciatto imbroglione,
"... e tu sempre senza mutande..."
... e il tacco
che si incastra nei ciottoli
la mamma
che strofina piccole labbra sporche di latte
la ventiquattrore
che passa da un mano all'altra
e il giovane
con un volume di economia sotto l'ascella
chiede... uno spritz per favore,
appoggiandosi sognatore ad una statica colonna
di un caffè "senza porte",
come spalla di fatica.
Amica silenziosa, mai impertinente
che sembra però bisbigliare ancora
segreti, racconti di scontri, dibattiti,
incontri, "storie d'amore che nascono
e estati che muoiono...
Gentil borgo
silenzioso d'animo
rumoroso di ricordi
adornato da calici arancioni
invitante,
accattivante
mi rapisci...
Prima di riprendere il cammino...
Uno spritz per favore.