Trucioli di gomma
che nascondono un destino;
di nuovo un foglio bianco
troppo vuoto di parole;
corroso dalla vita è lo scrittore,
dentro sente tanto il cuore
tuonar nel petto rimbombante;
chiede ancora venia la matita
di lacrime nere insanguinata:
il poeta come spada l'ha sguainata
per scaricare la sua mente affaticata,
sollevarla dal pesi d'un amore
morto di notte e rinato col sole.
S'avvicina alla finestra
scruta attento quella strada
vede il vento, una ginestra
verde stento in terra rada,
corre il guardo al litorale
canta il sogno d'una vita:
risuona nell'azzurro un temporale
rombo di tuono, tempo di partita,
alza tremante e dolente una mano
asciuga il vetro una goccia di pioggia
mentre il sole s'asconde nel grano
una lacrima sul verde si poggia.
Rincorrono i bambini i loro sogni
stelle di carta in un ciel di cobalto
cadranno forse un giorno e un desiderio
dalle labbra dei fanciulli volerà
e quando la notte annegherà il cobalto
voleranno su, ancora più in alto
se quegli uomini rincorreranno
i loro sogni di libertà.
Due ali ha il pensiero,
ma l'uomo ne è negato:
tenendosi un segreto
apre un bivio sull'eternità:
da una parte c'è un bambino,
quello sei tu,
dall'altro un sol uomo
che chiede di più.