Accorro per il suono di una sviolinata
Cerco la strada dell’entrata
Cerco la porta con la mia mente ormai incantata
Ora che lo trovata
Gioco con le dita sulla sua superficie vellutata
La porte come sempre è serrata
Io posso solo immaginare quell’odore interno di rosa delicata
Margherite e fiori vari che ondeggiano al suono di una sviolinata
Irti colli verdi e una vallata di sassi tempestata
Io già so che da li si entra ed esce difficilmente
Non nego di sapere che il posto è occupato eternamente
Tutto ciò che faccio per entrare è inutile e ingiusto
Eccetto che lui mi accolga per il proprio gusto.