più non ricordo
le parole sussurrate
dalle fate e dagli gnomi
nel mio intenso fanciullesco
fantasticare
ne il perchè
di quelle corse selvagge
tra le spighe dorate
e il gioco
del nascondino
fra gli ulivi contorti.
Non ricordo il perchè
delle allegre risate
e gli improvvisi silenzi
d'una infantile solitudine.
Nuvole però m'erano amiche.
Oh sì! Le care sorelle nuvole
alle quali davo il volto
di mille chimere!