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Di vento e di buferera

Giacché so ancora accorgermi
di coleotteri a stento apparsi,

appoggiate sulle dite
come nuovo territorio
da cui non vuoi andar via.


Come se fossi genitrice
di vento e bufera,
una appello al volo
o di un gambo difeso.

Giammai dischiuse al cielo
le minute ali,
aspettano un mormorio di lamella
d'albero da cui arrischiarsi
tinteggiati slanci di farfalla amata.

Condoniamoci ogni ora,
il legittimo e l'estorto.

Solo dopo aver visto
il loro librarsi
ci si potrà arrestare.

 

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4 recensioni:

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  • giuliano cimino il 30/04/2014 17:32
    vita, voglia di vivere e di dimenticare la sofferenza.. nel vento nella bufera sempre andare avanti
  • Caterina Russotti il 29/04/2014 06:32
    Ma che belli questi versi di vita vissuta e non vissuta... Un profondo pensare con lo sguardo rivolto al passato. Stupenda la chiusa
  • roberto caterina il 28/04/2014 20:10
    Insetti, venti e una voglia di trasfigurazione nella bufera (che anzi nel titolo per un curioso refuso si allunga in buferera)... insomma le premesse per un volo fatato o stregato ci sono tutte...
  • Rocco Michele LETTINI il 28/04/2014 18:40
    Tanto metaforissi nel verbo CONDONARE... Sublime per diligente costrutto...

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