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Io sono tuo figlio e Tu, il padre mio

O soffio di vita
che muovi le onde del mare
sposti le cime degli alberi
un giorno nell'utero di mia madre
entrasti per creare me
proprio me!
O soffio che nessuno vede
e tutti sentono, tu muovi
e trasformi ogni cosa
perdonami se nella difficoltà
non t'invoco, nella gioia
non ti esalto e nell'indifferenza
ho costruito la tua dimora.
O soffio paterno
donami qui e adesso la forza
che non possiedo
perché solo arrivando alla tua bocca
io avrò la certezza di essere benedetto
perché se dovessi contare solo
sulle mie forze, allora mi perderei
nella trama dei miei pensieri
senza poter giungere alla meta
a cui aspirano i puri di cuore.
Ti prego o Consolatore
orienta i miei desideri
dammi la fame e la sete
della tua Giustizia
e accogli la mia Anima
nella Tua Pace.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Luciana Torriti il 15/01/2015 13:09
    Bellissima. Scritta molto bene. Bravo
  • Anonimo il 09/06/2014 08:42
    La consapevolezza dei propri limiti umani e la convinzione di una spirituale paternità, porta l'autore a mettere a nudo la propria realtà, i propri limiti, nella certezza che soltanto Lui può dar senso, speranza e possibilità di cambiare.

1 commenti:

  • giusy il 11/06/2014 20:25
    Sono incantata è bellissima!

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