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Sbarre

Sbarre, sbarre a separare dalla strada infida
ma anche ad imprigionare gioie ed emozioni.

Posi le zampe scorticate dall'attesa
su cumuli di ferro arrugginito,

sperando di vedere in un sorriso
la mano che ti strappi allo squallore.

È nei tuoi occhi che si legge la tristezza,
occhi che hanno visto fame, freddo,

spesso percosse immotivate e dure
e catene a stringere il tuo collo.

E a te che ci sei nato in un canile,
a te che sei rimasto in un cantuccio

aspettando una carezza ed un abbraccio
vedendo andare via compagni fortunati,

a te che ormai sei vecchio e senza più speranza
a te adesso va il mio pianto soffocato
per una vita vissuta senza affetto.

Angeli mandati da un Dio buono e generoso
hanno alleviato i tuoi affanni e le tue pene
offrendo una carezza e un pasto quotidiano.

Forse sognavi prati verdi e farfalle da seguire,
forse sognavi mani piccole di bimbi sul tuo corpo,
forse sognavi di esser preso in braccio
e poggiare il tuo muso sopra un petto,

ma di notte ci son solo le stelle su nel cielo
ad accoglier le tue lacrime di sangue
e guaiti ogni giorno più sommessi.

 

l'autore VINCENZO ROCCIOLO ha riportato queste note sull'opera

Dedicata a tutti i cani dei canili


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1 recensioni:

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  • LIAN99 il 17/06/2014 02:55
    Davvero bella ed emozionante questa lirica che ci fa riflettere non solo sulla triste condizione dei molti cani rinchiusi nei canili, ma anche sull'arroganza dell'essere umano che pretende di avocare a sé il diritto di decidere della Vita e della Libertà di altri esseri nati liberi e, spesso, incapaci di difendersi dalla crudeltà dell'Uomo. Quante le sbarre imposte proditoriamente ai più deboli!...
    Complimenti all'Autore.

1 commenti:


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