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Pane, pietra, fuoco

Come sfere di mille specchietti
che in discoteca
lampeggiano di musica,
tu offri a noi
volti sempre nuovi,
mutevoli e vari, spesso ignoti.

Dolce e tenera, poi ombrosa e chiusa
cambi d'un tratto
e sorrisi di bimba trasmuti
in lucide pozze
di pianto.

Annina cara, irragiungibile creatura,
pane e companatico di vita,
come un segno d'orizzonte
e' l'animo tuo
che a volte vieta ch' io comprenda
e davanti a me schivo arretra
e si ritrae.

Calma sei e compassata,
poi nel mentre ch' io meno intendo,
scatti e mi rintuzzi
e della pietra mostri la durezza piena.

Attendo e non m' adombro
(se lo posso!) e come fuoco privato della fiamma
ma che il calor non ha smarrito,
dolce ritorni e calda,
Annina mia...

 

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