L'uomo
o almeno io
per rendermi la vita
non dico piacevole
ma vivibile
tanto da attenuare i danni provocati da troppa sensibilità
mi accarezzo il corpo con una spugna di illusioni
persi un treno a Roma
presi un aereo a Malpensa
caddi da solo
e mi rialzai in volo sorretto da tutta l'umanità che può contenere un cuore
m'inventai
partendo dalla stazione della realtà dove giace la tomba delle emozioni più pure
un amore di cielo infinito
attraversai tra un sì ed un no tra un ma ed un come il deserto della mia vita e l'oasi del tuo viso sino a far soccombere Dio al miraggio dei miei occhi
t'amai così tanto dal profondo del mio cuore marino
da renderti
tra campi di cavallucci marini distesi a memoria d'onda su un giorno già galoppante verso il tramonto e rametti di corallo rosso
eterna