Stelle sono gli scoiattoli dell'urano
che festanti illuminano il sogno americano
strisce sono i ruscelli di desideri bambini
cui noi "potenti" garantir dobbiamo
il compiersi di dorati destini.
No, Dallas, quello sparo mai riuscì
a svergognare la dignità del mio respiro
l'anelito basaltico a un paese normale
che orfano fosse per sempre
dei graffi della discriminazione razziale.
Sì, madre Rose,
scorza di leonessa disegnata da anni e dolori,
d'essere uomo per gli uomini
fosti tu voce di lucente, urlante vocazione;
eccoti, Jacqueline,
viso di donna in conchiglia di tenera bambina,
intarsio d'amore ch'ebbe a dipingermi
l'essenza dell'autentico, immarcescibile amore,
non ricordo per te, ma presenza resto.
E tu, yankee di cui mai conoscerò il nome
che figlio e fratello mi fosti e sarai
il vangelo della patria racchiudi nel cuore
chè mai gli Stati Uniti
si dovranno in schiavità piegare:
come ben tu ammonisti Abramo
chè bianchi e neri volano con le stesse ali
chè nel far crescere il lievito
di una nazione di autentica pace
Dio ci desidera tutti uguali.
Nella fiamma perenne
che del mio sepolcro è vergine
incontaminabile custode
un'eco soltanto s'ode;
"Jfk fui, mondo per amare il mondo,
il mio ricordo custodisci,
in ogni tua parola o gesto più profondo".