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Mono tono

Vogliamo sentire
il vento il mare il canto dell'usignolo l'infrangersi dell'onda lo spezzarsi e lo sbriciolarsi della crosta del pane tra le nostre mani e avere sul tavolo del mattino un sapore in marmellata d'uva spina acerba sulle dita

per questo siamo disposti a

ad abbracciare uno sconosciuto

ad innamorarci
di una stella caduta a terra

di un castello di sabbia di un viale di ghiaia di un gesto inusuale di uno scricchiolio quotidiano

danzare
con un fiore di primavera
in un cielo d'autunni

baciando la luna con un albero in testa ed un torrente in piena sotto i piedi

fuggire lontano
fare lo stupido
accogliere ospiti

lontano da quel monotono io che ci segue che ci parla che ci specchia sempre nella stessa voce tal da apparire come un suono dal silenzio mortale

anche un piatto che si rompe un quadro che si stacca una porta che sbatte un uomo che piange una parete che crolla un amore che finisce un universo che muore

ci dà vita

emozionarci d'infiniti balbuzienti di eternità anche a stampelle di oggetti e albe ricoverate in casseforti di pelle

è
chiave d'apertura

e
frattura
d'immemso
il silenzio

che ci seppellisce e ci circonda

 

4
1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 07/08/2014 06:57
    Mono tono... sdoppiamento che trasmette maggiormente il tuo ardito poetar... I versi in chiusa lo avvallano comprovandolo giustamente... Unico Vincè...
  • Anonimo il 07/08/2014 06:19
    Verissimo... una superba poesia... stupirmi voglio, avevo scritto nella forse mia ultima poesia... lo stupore è vita, il piatto e monotono io è morte vivente... la tua poesia è vita... molto molto bella... condivisa, assimilata, capita nella sua essenza... bravo davvero... ciaociao.

1 commenti:

  • Anonimo il 09/08/2014 06:25
    Beh, allora devo fare un commento... perché mai è stata ignorata questa poesia, scritta in maniera colloquiale alla Szymborska?... la chiave di lettura sta tutta nella strofa...

    anche un piatto che si rompe un quadro che si stacca una porta che sbatte un uomo che piange una parete che crolla un amore che finisce un universo che muore
    ci dà vita
    ed inoltre...
    frattura
    d'immemso
    il silenzio
    Però noto che è piaciuta molto dai pollici in su... quindi forse essendo lampante il suo significato gli autori hanno ritenuto mono-tono commentarla... ahahahah...
    beh, dimenticavo di dire che in realtà la parte più portentosa è l'incipit:
    Vogliamo sentire
    il vento il mare il canto dell'usignolo l'infrangersi dell'onda lo spezzarsi e lo sbriciolarsi della crosta del pane tra le nostre mani e avere sul tavolo del mattino un sapore in marmellata d'uva spina acerba sulle dita.
    holahola

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