L'AMORE NON HA FINE IN MEMORIA DI VALENTINA GIOVAGNINI
Di te mi inebrio, inesausta e sconfinata
Musica,
ancestral antro e divino
di divagazioni sonore intonse e ancor vergini,
inesplorate mulattiere di note nitide.
Ecco, il ruggire candido dei miei anni vi offro,
ondeggio di emozioni senza contorni tiranni
non indecifrabili che al loro progressivo dilatarsi
adorate ed ermeneutiche sonorità celtiche e medievali;
a voi s'avvinca come scintillante fantasia floreale
la mia voce di "Creatura nuda",
perché folletto in sempiterno moto
sfuggente e dispettoso
eppur amorevole sia questo canto
nelle dolci mura del mio "amore senza fine".
Questa vita riservato m'ebbe
Sol l'incanto di un respiro incompiuto e breve
Come il "Passo silenzioso della neve".
Ah, val di Chiana che mi sapesti essere
Incandescente, seducente ruscello di miele,
padre Giovanni, madre Maura,
in notti di tenui canzoni mi riavrete,
foglia iridescente di felicità mai sopita
sarà la vostra Valentina
ebbra del fresco, aureo sorriso
che l'aroma maestoso ha della rugiada,
che quell'incidente olezzante di precoce morte
mai ha divorato e ucciso.
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