Ripiegate
le Tue gambe
nella mia bocca
in un accavallarsi d'onde
ho camminato sulle spiagge dei miei pensieri nella luce di un faro più leggero
il continuo passaggio di treni e il frequente grido di sirene d'ambulanze hanno fatto a gara stanotte a tenere sveglio il mio cuore
a volermi dire
la vita è un viaggio con un capolinea nel dolore
ed è pura illusione cercare di sfuggire incrociando parole e persone di poesia in un patteggiamento d'amore con la sorte e con la morte
è lo stridio di denti di una sedia trascinata su un pavimento di cera e mai sollevata da terra per miglia e miglia
se l'alba è il ventre di una barca sospinto da un vento di giunchiglie su un mare di infiniti coinvolto in una tempesta esasperata dalla ricerca di colori
l'unica boa
incontaminata
che mi rimane
è il profumo vermiglio della Tua pelle su un'isola distesa al sole in trecce di vaniglia