Vite di periferie
prendono sogni a noleggio.
Si alimentano di nudi pensieri
che pascolano la notte.
Vie tetre,
persino losche
dove lo specchio riflette solo
immagini sbiadite e rarefatte,
come se fosse un lago increspato.
Un uomo beve il suo ultimo sorso nel cartoccio,
neanche il vino regala più un attimo di calore.
I suoi legami sono lontani,
ormai anni-luce...
non fa più sogni a tre D,
pieni di luci e colori.
La sua vita è in bianco e nero da tempo.
Si alza per breve spazio,
barcollante e stanco,
cerca un'inspiegabile scorciatoia,
nonostante che il suo tempo
non abbia più valore.
Non esistono più sconfitte per lui,
in una vita ormai persa prima di morire.
Il suo cartoccio di Tavernello
anche questa notte fa il miracolo...
Un abbraccio improbabile al manto di stelle
dietro la coltre spessa delle nubi.
Un sentiero occulto dove l'anima si sgretola,
e le sue particelle vanno in ogni direzione.
L'uomo viene vinto dal sonno,
domani sarà un altro giorno nel quale
spera di non svegliarsi.
Annientato, stordito e stanco,
vagherà ancora alla ricerca di qualche spicciolo
per un altro calice di vino
che vinca il suo dolore.