Serena la notte
accompagna
un gemito di luna
verso echi d'aurora
chiarori e ori
trasudano le montagne
tra nuvolette dipinte
da una mano di rosa
a foglia caduta
in slavine di colonna vertebrale
un fiume di luce
illumina in gemme di sole
i rami di un albero stanco
Ci sono ancora
in ogni angolo del suo pendulo corpo
di linfe spoglie
lingue di cuori in treccia
e
peschi e anelli e fiori d'arancio
protetti
da ruvide cortecce
che celano male la sua tanta voglia d'amare e di gettarsi rivestito in giovane frutto nei strapiombi di un tiepido mare
ancora caldo e carico di rossi autunnali