Sento che le porte si stanno aprendo,
sento delle mani gigantesche
che mi vogliono tirare giù.
Non andrò, non voglio andare
dove i cuori pulsano con ritmo
regolare senza regolamenti.
Gatti giganteschi si aggirano
nella mia casa posseduta e
due mucche piccine che non
riesco a mandar via e gli urli,
tanti urli e io che faccio?
Dolce musa dal volto coperto
mentre dei seni crepuscolari danno
latte gratis al passante che
dalla carrozza di lusso applaude.
Dolce viso di donna donatrice
di sesso per moneta,
amplessi e soldi,
mentre colui che ha sete non può bere.
La pozione me l'hanno data
vedo lo spettro del mio animo
che cade giù dal cielo e si trova
in mezzo a tutta questa gente
senza speranza, senza essenza.
Il vortice mi sta risucchiando
mi avvicino al nulla
entro,
cado,
nessun cantore verrà a cercarmi
e forse Caronte già mi attende,
forse mi comporterò come Menippo
e non pagherò pegno.
Inferno, inferno accoglimi
visto che questa vita mi abbandona.
Non mi punire fuoco d'eternità
perché già troppo ho dovuto bruciare
sulla vita della morte che rimbalza
come una palla di gomma nel vuoto.
5/4/1980