IL TEMPIO
Tu sei
il mio tempio,
maestoso e docile,
laico e miracoloso.
Tu sei
il mio tempio,
nel quale entro
in punta di piedi,
a volte impetuosamente:
ubriaco e stordito.
E m' inginocchio
minaccioso e gemente
davanti all'altare:
marmoreo ed esigente.
Così inizio a pregare
tra i tuoi ed i miei mormorii,
tra i nostri sospiri.
E quella pareti
che prendono vita,
danno vigore al nostro delirio.
Allora il soffitto s'abbassa
ritmicamente,
palpitante.
I paramenti trasudano copiosi
e il tempo
si concentra in
un lampo.
Alla fine
ci acquietiamo sorpresi,
nel buio consumato
da candele ormai spente.
Tu sei
il mio tempio
e mi divori di lunghe attese,
spasmodiche e laceranti.
Tu sei
il mio tempio
ed io
ho fede
in te.