Morto!
È morto lo spirito di osservazione,
il cogliere gli attimi belli,
ed anche quelli brutti,
nelle situazioni
che la quotidianità
sciorina ad iosa
nello scorrere di vita.
La Indole
ha dismesso le vesti
intrise di umiltà,
asciugatesi
alla fredda fiamma
della tracotante spocchiosità.
Il Cuore
è divenuto
un monotono regolatore
di flussi liquidi,
non più vettori
di emozioni,
gelosie, passioni.
La Anima,
scevra di sostentamento,
appassita, svogliata,
dislessica,
rintanata
nello Io profondo,
ha riposto le ali.
Ed io?
Nello infinito perso
per non morir domani.