Un giorno di Novembre,
sotto un cielo impazzito
cammina infreddolito,
tremante batte i denti.
Con gli occhi asciutti e supplici
s'appoggia a un muro bianco,
tende la mano stanco
prima che s'addormenti.
Disteso sulla terra,
un sonno senza sogni
nasconde i suoi bisogni
tra l'ulular dei venti.
In cielo ai primi albori,
un raggio luminoso
scalda il suo cuor ritroso,
e gli occhi sorridenti.
Si intenerisce e piange,
risplende il bel mattino,
ricorda San Martino
e i suoi begli anni venti.