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Popeye

Qual timido libeccio
di pensiero sfuggevole e bizzarro,
a me si rivelò luminescente,
affidare a fasci di anonimi spinaci,
la scienza del difendere il vero bene?
Ecco, ingurgitarli avidamente,
con il ritmo che scandisce il cuore,
stanato è l'arcano del vivere,
amata, sempre disiata Olivia
che sempre mi avrai accanto,
come fedele, inscalfibile leone,
perch'io fiero ti protegga,
dai graffi di barbaro sentimento,
del perfido Timoteo.
Dai Trinchetto,
perchè inquinare per sempre,
il giardino intonso del destino,
con la pioggia rovente e traditrice,
di bottiglie di vino?
Poldo,
fà che la tua vita,
scorrer non debba,
da impotente debosciato e sola,
ebbra delle mille salsicce,
con cui colonizzasti la tua gola.
Un'altra missione punto m'ha la pelle,
spinaci, seguitemi ancora,
se bastaste voi soltanto,
a quei marziani che chiamano uomini,
perchè il mondo mutar si possa,
in un ruscello incontrastabile
di amorevoli stelle!

 

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1 recensioni:

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  • Vincenzo Capitanucci il 14/12/2014 07:51
    Un braccio di ferro.. con una realtà .. che vuole in noi distruggere Olivia..

1 commenti:


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