Sotto l'albero, un dono:
labbra di pesco e fragola
a rincuorarmi dal tedio
e a dar ninfa ai sogni miei.
Sarà per quel rosso vermiglio
somigliante al buon vino
perdutamente m'inebriano
incendiandomi fino in fondo.
Ho raccolto le tue labbra
prima che cadessero a terra
vittime del giudizio tuo che poco
tollera e meno perdona.
Rubai la luce ad una stella
un verso musicale colsi
aggiunsi un sorriso azzurrino
e mescolando tutto
le tue labbra cominciarono a fiorire
come quando davanti alla toilette
la tua bocca riprende splendore
dopo un colpo di rossetto!
E solo ora, le tue labbra
potevano essere mie. . .