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Sinagoga

Canta,
esile eppur inscalfibile stella di David,
ondeggi la tua voce ammaliante,
sul fruscio dei versi della Thorà,
mentre s'offre
complice e fiorente di devozione,
uno Shabbath che chiedendo va,
inchini di ritualità e preghiere.
Cammina la fede,
come un cavallo dal galoppo sopraffino,
sul predicare mansueto e solenne
di colui che designato fu rabbino.
Più accanto,
brilla il cimitero
di vite che fuor davvero vite,
in lapidi custodite
essenziali quanto vere,
mani in altre mani e una kippah sul capo,
e una vela di identità inviolabile
formano a tracciare il cammino
verso la terra promessa.
Tra abramitiche reminescenze
e sfavillar di candelabri
respira l'orgoglio della generazione,
più forte e inscalfibile,
della violenza vigliacca
di ciò che fu sterminio e deportazione.

 

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1 recensioni:

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  • Verbena il 03/01/2015 09:22
    Grande esempio di approfondimento di un argomento universale, dai significati applicabili a mille realtà. Molto bravo, grazie e complimenti!

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