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Il flauto festante omaggio a Severino Gazzelloni

Ondegggiare zuccherino hai
di inesauribile affetto di fata,
diletto fiato che sovrano erompi,
dagli anfratti sicuri
di rocciosi padri polmoni;
amor mio Roccasecca,
che germoglio esile mi rivelasti,
dalla ragnatela di inespresso liberandomi,
in cui ingenerato giacevo,
strenna giocosa e lucente mi facesti
quel giorno,
che forma avea di flauto,
impeto di note eccitate,
ch'a estendersi in melodia,
il supremo
occhieggiante anelito coltivava,
e la musica ardeva parola,
lingua di spericolato jazz,
o ardente dama di classicità,
a effondersi intenta
in sonorità vocate a imprimersi,
in muri complici di dolcezza,
a guisa di robuste incisioni rupestri.
Collana ammantata di purezza,
hanno i suoni lungo mille stagioni,
così melodia vissi miei amati,
vostro Severino Gazzelloni.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 18/01/2015 17:33
    Il flauto, il personaggio... l'amorevole musicalità... IL MIO ELOGIO CRISTIANO
  • Vincenzo Capitanucci il 18/01/2015 07:23
    il flauto d'oro.. bellissima Cristiano.. lingua di spericolato jazz,
    o ardente dama di classicità, .. sono andato su youtube a ascoltarlo.. non lo conoscevo.. come neanche la Città di Gorizia...

1 commenti:

  • cristiano comelli il 18/01/2015 12:20
    Sì, grazie Vincenzo, mi era venuto in mente in questi giorni che spesso mi ero imbattuto nelle magie del flauto di Severino ma non gli avevo mai dedicato nulla, si intende come piccola forma di ringraziamento senza alcuna presunzione di completezza. Inparte forse ho colmato la lacuna. Ma comunque solo in parte. Ciao e grazie per la consueta e gradita attenzione che mi riservi.

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