Natale ha perso le luci d'un tempo.
Non come quando "Astro del ciel" sogghignava in un angolo, non come quando l'asinello digrignava i denti.
Nemmeno lungo la Broadway tornerò a vedere le renne strizzarmi l'occhio.
Tutti i colori si sono sciolti.
Come ieri, quando la stella cometa dava informazioni sbagliate ai passanti e la giornalista rideva.
Non ricordo lo shopping natalizio di novembre,
né le luminarie,
né i babbi natali,
né i stramaledettissimi alberi, di novembre.
Il mio albero aveva vita breve, era piccolo, storto e decisamente troppo addobbato.
Ma viveva il suo periodo e non ha mai rotto le palle a nessuno.
Ora invece tu scendi dalle stelle inseminando la terra di sozzura e tieni le persone in una grotta, piena di stronzate e di tritolo, al freddo e al gelo.
Oh bambino, hai ucciso John Lennon, si...
hai mostrato il solito video cretino dei gatti che cantano.
Hai intervistato il vero babbo natale con sede al polo non troppo nord del mondo, di modo che solamente i bambini attrezzati possano raggiungerlo.
Hai reso la neve un problema di viabilità.
Hai tolto di mezzo tutti i videoregistratori del globo.
Hai rimpiazzato i disegnatori dei cartoni animati con un computer.
Hai spento il fuoco. Modificato il palinsesto. Tu, fottuta puttana!!
Tu che dovresti passare la vita impalata all'albero del Vaticano
anziché succhiare cazzi ai miei sogni.
Tu, cinica caducità del mondo... ti permetti di farmi gli auguri di Natale quando sai bene di averlo ucciso per prima.
Ed io sarò sincero con te, non mi nasconderò dietro a un dito.
Gli ho dato il colpo di grazia per non vederlo soffrire.
Forse avrei dovuto farlo prima.
Forse avremmo dovuto farlo prima tutti.
Non si può sognare soltanto 15 giorni all'anno... è un tempo troppo limitato per un uomo e ai sogni non si possono dare scadenze.
Bruciate le vostre letterine, bambini.
Pretendete il vostro fottuto regalo di Natale ogni giorno.
Pretendete la magia.
Pretendete la follia.
Pretendete l'amore.
Siate pur disposti ad uccidere per questo.
Ogni
stramaledettissimo
giorno.