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Venice

Venice

Sole fammi affogare
nel tuo calore
maschera d'oro
che guardi da quei buchi
stai danzando
in migliaia di miraggi
di oasi lontane
troppo vicine a me

Piccolo insignificante essere
con sei braccia
tessitrici infaticabili
di una tela grande come il mondo
nella quale sono
sempre io a cadere

Rimango a guardarmi intorno
da dietro due occhi bianchi
che lasciano lontani i contorni
per arrivare al centro
di quel sentimento

E continui a muoverti
intanto che mi guardi
e ti guardo
sguardi furtivi
rapinati ad una luce
tante volte assente
che ti proietta
come un film

Un nuovo film
un nuovo gioco
col quale scottarsi
per rimanere
poi qua a scrivere
con la testa che
non sa dove guardare
nella retina stampata tu
che giri come un vortice
un uragano dentro me

Sole fammi affogare
in tutta questa terra
che io sia umore vivificatore
che io fecondi vita
Sole togliti la maschera
lascia che ti corra incontro

 

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2 commenti:

  • Alessandro il 16/02/2015 21:02
    Fortemente simbolica, nel suo ciclo di morte e rinascita che abbraccia tutte le cose.
  • Anonimo il 15/02/2015 20:18
    particolare strofa che evoca tanta fantasia del poeta... anche il sole ha una maschera... bella poesia

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