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A intermittenza

Una figura accasciata
all'ombra di un sottoscala
dopo la lotta libera
di un corpo che rimanda a un altro corpo.

Voglio sembrarti forte
più forte
mi aggrappo a pareti
che scivolano giù,
ma io non ho unghie
io urlo e mi dispero
ma non ho più voce.

È un'anestesia autoindotta
che mi entra in circolo
e mi fa sentire solo vuoto,
tanto vuoto
come le buie sere d'inverno
senza presente.

Siamo libellule
che danzano,
e cercano di spezzarsi un'ala,
due zanzare
in cerca di sangue vivo.

Penso, ma non te lo dico:
quanti modi per farsi male
e pochi per dirsi addio.

Smettere di essere debole,
distruggere il mio io-emotivo
per non sentire più nulla.

Siamo due lucciole
in un presente spento,
viaggiamo a intermittenza.

 

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1 recensioni:

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  • Alessandro il 19/02/2015 18:41
    La disperazione di due anime smarrite che si infliggono dolore per non sentire più nulla. La sofferenza attuale che attraversano molti giovani e meno giovani.

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