Angeli in jeans ricoperti di peli
camminano su tappeti di escrementi
riempiendo d'acqua e di chicchi
vecchie ciotole sbiadite da acqua e sole.
Non c'è gioia dietro le sbarre;
occhi spenti da assurde prigionie
di anni senza prati, carezze e agi
fissano il vuoto senza speranza.
Ma basta una mano su cui appoggiare il muso,
basta una carezza sulla testa,
un sorriso e un nome gridato forte
per accendere luci mai sopite.
Solo gli angeli possono portare in volo,
solo gli angeli possono far sognare
corse nei prati e il caldo di un abbraccio,
solo gli angeli sanno donare amore e gioia.
Quanta fatica per lasciare case e figli,
quanti tormenti per correr nei recinti,
quante rinunce a viaggi e svaghi,
ma dentro il cuore c'è il calore di chi da.
E lacrime copiose quando un figlio
lascia il freddo di una gabbia
per trovare abbracci, calore e baci
e corse senza fine in prati verdi.
E dolore senza fine quando
laggiù in lontananza si vedono
di là dal ponte i colori vivi dell'arcobaleno
mescolarsi col nero della morte e dell'assenza.
Vi bacio, angeli della gioia e d'amore,
vi lascio una carezza per ogni carezza data
ai miei fratelli senza una casa e una famiglia
e vi regalo i colori di quell'arcobaleno oltre il ponte.