Che nell'oblio o nel passato d'un poeta
s'è incagliato un sorriso,
un ricordo, una lacrima
gettata a casaccio nel cassetto
del verso, è cosa nota.
Ma vedi, Costantino caro,
chi nella varietà di cibi
trova la punta d'esaltazione,
come capitò a te,
è diventato chef di grido.
Io, amico mio, sono noiosa;
cucino verdure e pesce lesso
e anche il verso è annoiato,
è sempre lo stesso.
Forse è una questione di spezie,
di varietà di carni e piatti
e pesci e peperoncini piccanti.
Una specie di assenza
che in vecchiaia
fa la differenza
d'un verso d'eccellenza.