È impalpabile l'azzurro del cielo,
ti entra dentro bucando gli occhi
come un sogno rimasto in mente
di un sonno agitato per voglia di vita.
È irraggiungibile lo strazio di un vagito,
la disperazione dell'insoddisfazione
ma basta una tetta gonfia e calda
per ristabilire l'ordine e una forte emozione.
È la solita tiritera della maternità,
quella che ti toglie il singolare
e ti restituisce un plurale che
più che gioia spesso fa male.
È tutto uguale care sorelle,
siamo noi la differenza
che è fatta di sofferenza
ma non di ubbidienza.