Mi ricordo ancora di quando eri una giovane roccia
e
delle gocce del cielo che ti scavarono gli occhi
le mani di un uomo e di un figlio per darti una voce Ti innalzarono a Tempio
ma
per tutto quello che avevi visto non amavi gli altari e le grandi cattedrali
avresti preferito essere l'umile pietra nuda di un giardino zen
di quell'oriente che in un bacio di sole
Ti aveva rapito l'anima
e
poi anche per troppa sofferenza la memoria
Oggi anche io per rispetto a una parola che non sa essere luce
né ricordo
tra muschi e licheni vorrei essere il silenzio di una tomba
senza commemorazione
Oggi ho più o meno l'età di quando sei morta Mamma e non sapevo come dirmelo
per darmi un po' di pace m'immagino che stai fiorendo
ai piedi del monte
in quell'isola lontana
di nuovi colori
tra fiori in ibisco di Gauguin
e
le onde di un oceano infinitamente Pacifico dove cerco anche io di inibire tutto il mio dolore