Pazzesco!
E con questo intendo reclamare una parte -
anche poca piccola o insignificante -
della rotta verso il limitare del ruscello
che dirotta la tua rabbia verso il niente.
Osservo le rotaie sotto il sole.
Osservo le rotaie e sto viaggiando - noleggiando
mete - recapiti - assolute reticenze - colpe.
Quando - accanto alla stazione - fioriscono
fiori azzurri a scalare i muri verso la città -
non ho più problemi - ho soltanto
due possibilità: vado a rifornire gli eremiti
miei pensieri o ritorno a fantasticare tonto.
Pazzesca!
Intendo la complessità della questione
che qua - in stazione - prolifica risposte
antipatiche e tardive a domande non espresse
o a domande - che espresse male - implementano
soltanto il nervosismo che s'invischia sotto pelle.
La valigia sarà vuota e al destino la riconsegnerai
senza badare a quelle piccole menzogne
che t'invitano a pensarla piena di romantiche visioni.
I fiori azzurri c'erano - ora non li vedo. Solo verde
pesa sugli steli fatti ramo rampicante - fatti remi
di una barca nauseata persa al largo in un mare
d'imbecilli flutti e di carezze non concesse al navigante.