Come il lupo ti guardo luna bianca
e il mio ululato è chiuso nei sospiri,
in quell'amore chiuso che m'ispiri;
il bosco è la mia stanza, dove stanca
ti guardo affascinata.
Nel vento la tua lupa l'ho incontrata,
sgambettava contenta tra le piante;
paga delle leccate dolci e tante
da renderla felice e ingravidata
sotto il tuo raggio chiaro.
Ma un brutto giorno atteso e sempre amaro;
nella foresta spari di fucile,
non è potuto andare nell'ovile
per procurare il cibo al figlio, caro
lupacchiotto affamato.
Torna alla tana il lupo amareggiato
Con l'odio e la saliva bianca al muso;
si getta sul giaciglio muto e chiuso,
perché gli piace stare indisturbato
aspettando altra preda.
La vede chiara e in men che non si creda,
con un balzo le va addosso per sbranarla;
ma d'incanto si ferma per baciarla;
poi teme che altro lupo lo preceda,
l'addenta e se la gusta.
S'ode improvviso schiocco d'una frusta;
rimbomba cupo ed alto nello spazio
uno sparo; ferisce il lupo sazio
che insanguinato torna alla sua angusta
tana a leccarsi l'anca.