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La scelta

Quale sventura è la libertà mia.
Se già battuto avessimo il sentiero,
non errerebbe convulso il pensiero,
rimirando all'una e all'altra via.

E se anche della costa mutilati,
co' ogni vento sapremmo navigare
e sempre retto il timone in mare,
sicuri i veleggi in alto spiegati.

Ma qui s'accalcano troppi destini
e più s'increpa lo squarcio alla testa,
mille volti irrompono repentini,

si fa così ardua questa scelta mesta
da rendere l'uomo onde più s'ostini
legno sbattuto in forte tempesta.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Marco Galvagni il 05/06/2015 21:45
    Una bella poesia in cui il veleggiare in mare e la relativa scelta di cui si parla mi appaiono come i simboli del navigare nella vita di tutti i giorni. Buona conferma alla tua bella prima prova.

2 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 10/06/2015 17:45
    Ammirevoli versi classicheggianti presentati con lodevole padronanza da un giovane autore capace di esprimere con entusiasmo il vigore dei suoi anni e interessare il lettore.
  • Gianni Spadavecchia il 06/06/2015 17:09
    La scelta è paragonabile alle onde del mare, in base a ciò che le nostre decisioni causano.
    Bella.

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