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Luce esplosa

C'è un atomo
di fiato trattenuto
sospeso nel buio
dell'istante
in cui gli elettrodi
interrompono il contatto
prima dello schianto
e l'esplosione.
Era di Marzo
ed ero senza pelle
e non sarebbe niente
se non fosse
per l'acqua di lacrime
che mi arrivava in gola.
Sono centrato adesso
e non mi fa più male
sebbene porto i segni
ancora sulla pelle.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 07/06/2015 10:05
    Mi fa piacere rileggerti... testo originale... bello
  • silvia leuzzi il 06/06/2015 23:18
    Trovo questo tuo lavoro molto interessante. Appassionata ed ermetica al punto giusto da lasciare al lettore la possibilità di partecipare all'esplosione emotiva del verso breve, conciso, icastico. Complimenti Alessandro a rileggerci

1 commenti:

  • Domiziana Gigliotti il 07/06/2015 14:08
    I segni sulla pelle resteranno, ma è importante non farsi ancora del male interiore.