Perso l'obiettivo inconfutabile di una macchina fotografica
storica
o
personale
il passato
me lo sono sempre raccontato a modo mio
camera oscura
di un presente
incapace
di sillabare gli attimi di sviluppo in preziosità d'infinito
ed
il futuro
rimarrà per me un improvvisarsi di ballerini
funamboli e illetterati
camminanti su una corda sempre più tesa tra terra e vuoti d'aria
Non so neanche cosa mi succederà tra un attimo
rottura
caduta
tracollo
o volo
e Tu
a mia insaputa
corpo mio
quale programma porti nella Tua ostinata memoria senza voler cedere neanche di un passo
sopravvivenza e orizzonti
che ripeti come una eterna cicatrice dal piede sinistro
eppure
a suo tempo
mi sarebbe bastato fermarti un attimo per strada
scostarti i capelli dalla fronte
guardarti negli occhi
ed
avrei imparato da Te a leggere e a scrivere il mio destino tra le stelle