Ci rivediamo a settembre
quando i riverberi non saranno più così forti
i fotogrammi accecanti
i frammenti non più così caldi,
le istantanee così intense
e dolorose;
l'estate è così estrema sui nostri giovani corpi.
Sarà un breve letargo
e dentro ci sarà tutto:
la gioia
la noia
l'entusiasmo
la paura
l'indipendenza
l'inadeguatezza.
Un tempo che non sarà più nostro
ma che impiegheremo a rincorrerci
come passerotti su tetti spioventi.
C'è e ci sarà l'ansia di vedersi ancora
o forse, o peggio,
l'angoscia.
E poi
il miraggio di una condivisione
di nuovo,
ma siamo soldati separati
in questo mondo di guerre apatiche.
Intanto i pesci nuotano tranquilli,
come bambini.