In notti senza luna
quando nessuna coscienza veglia
e
tutti i bambini sono già a letto nel grembo di una vergine solare
la bestia umana
grugnendo e ragliando
scende nel baratro ad abbeverarsi al rio fonte di ogni luce
intorno a lei
ed al cipresso bianco
molti esser alati
e
non
sirene arpie unicorni fate e angeli dalle lamine d'oro
per un giorno ancora avrà salvato il suo offuscato cuore dalla bara
Folli farfalle
esistenti nell'immaginario psichico collettivo
svolazzano nel suo stomaco
aprendo in coro
il libro delle faglie e delle mille inquiete foglie