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Prima di coricarmi

Prima di coricarmi ho guardato il cielo.
Era terso e stellato, come disegnato perfettamente
da una mano rigorosa. Guardandolo mi sono ripromesso
di non pensare più al passato(non almeno a quello che
fa male) e di non proiettarmi troppo nel futuro.
Dopodiché sono entrato dentro e mi sono messo a letto.
Ho cominciato a scrivere questa poesia che era appena
passata l'una. Troppe cose mi sono passate per la testa.
La scalinata di Montalto dove ci si riuniva appena
quindicenni a fumare le prime sigarette. Le calde giornate
al mare, bambini, fuori di testa e felici. E poi ho pensato
a te che litigavi con tuo padre in nome della santa libertà.
Le mie promesse di una gioventù eterna sono svanite, irrecuperabili.
Ma sento ancora qualcosa da dentro che suona e gorgoglia. Non è
la gioventù, è un surrogato della gioventù, qualcosa per cui le
tapparelle e tutta la casa vibrano al ritmo di questa poesia.
è bello ricordare certe cose. Questo passato lo posso ancora ricordare.
è melanconico, ma non melenso. Voglio chiudere dicendo che t'amo
che amo questa notte, questa casa, le creature e tutta la vita per
intero. Sono banale? No, semplicemente innamorato.

 

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 27/08/2015 08:07
    Non sei banale... sei solo innamorato del lieto vivere... dell'onesto proseguire... della retta quotidianità... Versi che lasciano riflettere costrutti con la tua solita maestria. Lieta giornata Ferdinando.
  • Vincenzo Capitanucci il 27/08/2015 05:59
    non sono un senza tetto.. ma ho la grande fortuna di vedere il cielo dal mio letto.. non potrei vivere senza questa immensa apertura notturna.. e mi ritrovo nelle Tue parole.. nelle prime sigarette.. nelle calde giornate al mare... nel litigare con mio Padre.. nella visione di una libertà più grande.. e di essere più vicino alle persone..è bello ricordare.. ma di presente voglio vivere.. perché sono un eterno innamorato... di questa notte.. di questa casa.. delle creature e della vita dell'intero creato..

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