All'origine le cose erano quiete,
accomodanti. Tutto giaceva
solidamente sotto l'ampio
raggio dell'equilibrio.
Il caos, che seppur
al tempo c'era, era
un caos asettico,
predeterminato, segno
dell'età e di una maturazione
che non avevano ancora
conosciuto la massima
ascesa. Poi qualcosa
muta. I fiori in boccio
e le piante così solidamente
verdi perderono in consistenza.
I timidi uccelli e le gazze
così ostentatamente delicate
diventarono falchi del nero,
predatori dallo sguardo feroce.
Qualcosa per cui un destino
intero non basta a giustificare
una mutazione così priva
d'ogni ragionevolezza.
Oggi solo la polvere mi
fa compagnia. La polvere
di una società interiore
ridotta allo sbando.
Oh cielo, così terso e illuminante
dammi ancora la forza di combattere
sotto di te, in questa terra
percossa dall'errore di una mela staccata.