Hai apparecchiato per due
con sguardo cupo hai afferrato un coltello fatto di delusioni.
Ti sei messo a tagliare un rettangolo di una vecchia tovaglia di cera
a quadrettoni marroni.
Una macchia di sangue marcio
mi ha annebbiato il corpo.
Ho apparecchiato per due
con quello che non mi hai detto
e sono già pieno.
Quello che resta:
piatti sporchi,
cenere,
una giornata totalmente sprecata.
Non dovevo venire,
qui, a cena,
per rimanere a digiuno.
Hai messo su un film:
per distrarmi da quello che hai proiettato tu
nella tua mente.
Mi incolpi di essere troppo disadattato,
adesso,
che è troppo tardi.
Gelido
voglio essere spietato,
impugnare il tuo coltello
per evirarti il cuore.
Ma tu ti sei già spezzato il collo
da solo.
È solo sesso senza senso,
amore sentimentaloide,
io non c'entro già più nulla.
Non c'entro
ma sono, lo stesso, lo stronzo.
Lo sai o no che adesso mi piace stare dall'altra parte?
Non voglio più concederti niente,
fare indigestioni di vuoti,
essere troppo gentile,
permetterti di succhiarmi via la vita...
E dopo l'impegno preso, addio.