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Giù, al molo

L'acqua del mare schiumava d'un azzurro ancor
più vivo che a mezzogiorno. Le cinque del
pomeriggio, che orario insolito per mettersi
a scrivere. Eppure ti ho pensato, ho pensato
a quando venivamo qui sul molo a rincorrerci
mentre l'acqua gorgogliava increspata da un vento
ballerino. Oggi è calma l'acqua e c'è anche un
leggero frescolino. Quest'estate non è stato
sempre così, ma io lo so, ora sta succedendo
qualcosa. Da qualche parte tu cammini dentro
un vestito ampio, cammini e non ti curi del
mondo che ti circonda, cammini e poi ti fermi
a pensare a quelle giornate giù al molo,
appassionate e forse irripetibili.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 08/09/2015 08:25
    Ognuno ha un ermo colle, un molo, un luogo solitario... in cui scrutare l'infinito... e sognare giornate appassionate... irripetibili... Straordinario Ferdinando.
  • Vincenzo Capitanucci il 08/09/2015 07:06
    Le 5 del pomeriggio è l'ora del Te.. dunque è normale pensare a Lei.. specialmente se nel Tuo ampio vestito cammini ancora dentro di me.. donandomi giornate dagli attimi irripetibili..

1 commenti:

  • letizia salerno il 08/09/2015 14:57
    Mi piace il tuo stile... e la tua poesia sembra prosa.

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