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Come i fanti

Sono cose passate, lasciate dal tempo,
carne umana ormai decomposta
di cui a memoria resta
un verso, una targa, un pezzo di storia.

La vita si sbatte col vento
banderuola che gira cigolando
e alla ventura vivendo.

C'è chi muore cantando.

Giochi di rime
lacrime tra le righe
fallimento e dolore,
quel che vivo d'oro lo vesto.

Se penso a quel fante,
uno dei tanti,
famoso per caso
grazie a Laurano*,
che morì da solo
per una guerra d'altri
senza il conforto
neppure d'una mano!

Cambia poco d'era in era,
per il gioco cromatico dello smog,
forse più nebbia la sera.

Ma di rantoli solitari
non di fanti, di tutti quanti,
è talmente consueto
che non s'ascoltan nemmeno.

Ce ne andremo tutti quanti
con un passo assai leggero,
lasceremo pochi segni
tanti quanti come i fanti.

 

l'autore silvia leuzzi ha riportato queste note sull'opera

Poesia ispirata dai versi dalla lirica Fanteria di Notte di Renzo Laurano (Sanremo1905/Genova1986)


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1 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 24/09/2015 08:42
    Dal tuo schietto, duro, acuto pensare... un decanto pregno di espressione... Per riflettere, Silvia? Lieta giornata.
  • frivolous b. il 24/09/2015 08:26
    una poesia nuda e cruda... e per questo molto vera... complimenti!
  • vincent corbo il 24/09/2015 06:27
    Diventi sempre più brava, di sicuro qualche grande poetessa del passato è riuscita ad entrare in contatto con le tue corde.
  • Vincenzo Capitanucci il 24/09/2015 06:23
    ma per un attimo ho pensato che parlavi di John Fante.. ed allora Ti avrei detto chiedi alla polvere.. per sapere quante ingiustizie abbiamo subito e quanto abbiamo amato.. piaciuta.. grazie Silvia..

1 commenti:

  • silvia leuzzi il 24/09/2015 12:10
    Grazie carissimi amici e grazie a te Vincent per la considerazione. Ho messo una nota per spiegare che questa sottospecie di poesia mi è stata ispirata da una superba e commovente lirica di Renzo Laurano che ho letto ieri mattina all'alba. Grazie un abbraccio a tutti voi

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