Obbedir vi avvelena, obbedir vi distrugge e
conto non ve ne rendete; forse, non ve ne accorgete.
Vi guardo e in silenzio penso, che l'obbedienza è veleno.
Io sbaglio, ma per i miei sbagli.
Sbagliate, ma sbagliate gli errori degli altri.
Disobbedire è una strada che pochi, riescon a camminar.
Gli altri critican me, ma non son convincenti;
non voglion dar consigli, ma voglion imporre consigli.
Noi tutti, abbiam represse ribellioni dentro l'animo,
ma pochi riescon a ribellarsi.
Perseguono felicità false, effimere, deludenti e
per questo, lascian da parte il coraggio,
il coraggio di ribellarsi.
Far obbedire è il compito di un re, di un dittatore;
di certo, pensate voi, che esso pensi a voi e
vi vuol bene, ma fin a che punto,
una dittatura produce bene?
Nessun bene, nessuno.
Far obbedire è far avvelenare.
Avete tutti i metodi per avvelenarvi e,
soprattutto in quest'epoca, avete dolci, dolci veleni,
che fan da edulcoranti alla vostra morte,
alla vostra prematura morte.
Uccidono libertà, mentre voi, avete chiusi gli occhi.
Uccidono i giusti,
uccidono i coraggiosi,
uccidono Gaia.
Io morirò, ma non morirò per lor,
ma morirò in nome della libertà, che tutti quanti sogniamo, ma che non siamo,
ma che non siam liberi.
Come Catone anche io, anche io viver non posso,
sotto questo impero,
dentro questo sistema, che se ne sei fuori,
pazzo o strano ti giudicano.
Noi, per natura, obbedir non possiamo e or dimmi,
dimmi se, le libertà, che lor ti propongon son vere.
Propongono noi a false felicità,
abbiam perso la bussola della vita.
Irrealizzabile par a voi l'anarchia,
però forse, irrealizzabile è più,
il governo gentile.
L'anarchico e il ribelle, promette e mantiene.
Lor, lor, vi prometton, ma mentono.
Disobbedire per voi è difficile,
perché anestetizzati da una cultura,
che cultura non è.
Mai sarò come voi e come lor voglion che io sia.
Osservo, intanto, la mediocrità della mia società,
dilagarsi, come una malattia,
la schiavitù è l'odierna pandemia.
Continuate a divertirvi, dentro l'inquietante sistema,
continuate fino a morire,
ma io non farò, io non farò come voi.
O voi, che tutti simili siete,
che volete le vite degli altri,
che volete similar le vite degli altri,
io ripeto a voi,
che mai sarò come voi.
La vostra mediocrità vi induce alla bassezza.
La vostra banalità vi fa ripeter concetti, così semplici, ma poco speciali.
Cari esseri umani, siate voi stessi, non essi.
Se morirò nel fango, morirò dignitosamente,
rispetto a chi,
muore nell'oro, ucciso da loro.