E mi abituo sempre di più
all'ora della mia fine
operando colori pastello
sopra le mura del mio amore
È finito tutto adesso
mentre il crotalo s'arrampica
sul bastone della mia delusione
e non c'è musica né orecchie
a quest'ora tarda
Non sono ancora morto
anche se le mie interiora
si stanno contorcendo
e zampillano di sangue e urine
come ha deciso il dottore mentecatto
Potrei finire oggi i miei lamenti
Il suicidio non è stato mai a portata di mano
come adesso
Farmi una birra e mangiare bistecche
oppure andare in Darfur
a dare una mano a chi ha veramente bisogno
Sono strano
Una creatura multiforme
Metà uomo e metà serpente schiacciato
sopra la testa
Le medicine sono un sostentamento
dice qualcuno
Io mi guardo allo specchio dei miei ventisei anni
e vedo un grasso dispiacere che la natura
ha destinato all'uomo
Questa è l'ora delle recriminazioni
Se fosse andata diversamente cosa ne sarebbe
di me, adesso?
È un interrogativo che da tempo
non mi fa chiudere occhio
ma comprendetemi
come farfalla libero le ali
e inseguo il sogno di una vita sepolta
in qualche pluriverso parallelo